Chi è convinto che, nel Lazio, le eccellenze gastronomiche si limitino alla capitale o ai ristoranti di fine dining, si sbaglia. Oltre i confini della città eterna è possibile scoprire tante piccole realtà “di nicchia”, che riservano sorprese piuttosto interessanti. Fra queste una villa immersa nel verde dei Castelli Romani, a Marino, in cui lo chef Mino -di origini palermitane- propone una cucina capace di far viaggiare i commensali verso sud. Il suo non è il classico ristorante che ripropone schematicamente piatti siciliani: è una vera e propria dimora arredata con gusto, in cui ogni dettaglio – dalla composizione del menu al wine pairing- viene raccontato da un attento servizio a conduzione familiare.
Di nuovo operativo, dopo la chiusura a causa del lockdown, lo staff è pronto ad accogliere i suoi ospiti in tutta sicurezza, grazie agli ampi spazi aperti che circondano la struttura. In realtà, “A casa di Mino” (questo il nome del progetto culinario) è prima di tutto un’associazione culturale dedicata ai piaceri della buona tavola, cui si accede tramite una tessera d’iscrizione totalmente gratuita. Così i clienti possono godere di una cucina che si innesta sui prodotti delle migliori aziende siciliane (a partire dall’olio extravergine di firme come Feudo Disisa, Accardo e Geraci). Grazie a un’esperienza trentennale come cuoco, Mino si ispira alle ricette della sua regione dando loro nuova identità e carattere, senza trascurare le influenze mediterranee da cui hanno preso vita.

Si inizia dai crudi di mare, come il carpaccio di ricciola con mango fresco, proseguendo con le bruschette -ottima quella di sgombro e cipolle giarratane in agrodolce- e la caponatina di melanzane. Il tratto distintivo dello chef è l’apertura a contaminazioni orientali, che si fondono con ingredienti della tradizione: fra gli antipasti troviamo anche alici ripiene su salsa babaganush e panelle farcite con creme al tofu. Per non deviare troppo dai capisaldi regionali, però, è possibile ordinare un’abbondante porzione di fusilloni alla siciliana o un piatto di tagliolini con gamberi rossi di Mazara del Vallo. Ampio spazio è riservato al pescato locale, protagonista di secondi che esaltano la freschezza della materia prima puntando sul sapore intenso delle verdure di stagione. I bocconcini di sogliola ripieni di ratatouille, sfiziosi e delicati, incontrano il gusto della crema di peperoni, e lo sformatino di baccalà con lenticchie unisce elegantemente i sapori di mare e terra.
A condire il tutto un clima disteso e informale, che fa sentire i clienti parte della famiglia e al tempo stesso riproduce in sala i lievi profumi della costa tirrenica. La moglie di Mino, Silvia, trasmette l’ospitalità di una padrona di casa premurosa e impeccabile, che sa condurre itinerari gastronomici inaspettati da Trapani a Siracusa. I vini? Mino mette a disposizione una discreta quantità di etichette italiane: c’è ampia scelta, fra la mineralità di un Soave e la ricca sapidità di un buon Fiano Doc siciliano. E ogni viaggio che si rispetti termina in dolcezza, grazie a un piattino di sfinci palermitani fritti a regola d’arte e farciti con crema agli agrumi. Oppure, se si amano i dessert “importanti”, con una fetta di torta al cioccolato arricchita da una golosa crema al pistacchio di Bronte.